martedì 13 luglio 2010

Beffa del PDL per un dipartimento della disabilità

Editoriale/ Un dipartimento per tutelare i diritti di tutti i disabili
Lunedí 12.07.2010 16:01
In Italia alcune leggi hanno fornito una disciplina organica sulla disabilità, come la legge 5 febbraio 1992, n. 104, “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate” e come la legge 12 marzo 1999, n. 68, “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” e la legge quadro 8 novembre 2000, n. 328, per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. Tuttavia, secondo Antonio Gentile e Luigi Compagna, senatori del Pdl, vi sono alcune lacune dal punto di vista applicativo. Per questo i due parlamentari si sono fatti promotori di un disegno di legge che istituisce, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, un Dipartimento per la tutela delle persone disabili.
Obiettivo precisato al primo articolo del provvedimento, quello di dare concreto riconoscimento ai diritti. L’articolo 2 del testo elenca le funzioni proprie della struttura. Tra queste, oltre ai poteri di vigilanza e di controllo sull’applicazione delle leggi a favore dei disabili ed alle funzioni di garante della corretta erogazione delle prestazioni inerenti il diritto alla salute, all’istruzione ed alla formazione professionale – ai fini del recupero, dell’integrazione scolastica e sociale e dell’inserimento nel mondo del lavoro di tali soggetti –, si segnala l’impegno del Dipartimento nelle operazioni di controllo, da effettuarsi a campione, della destinazione dei finanziamenti, della correttezza dei bilanci delle associazioni di rappresentanza, con eventuale segnalazione dell’associazione inadempiente all’Agenzia delle entrate ed alle altre Autorità che siano preposte ai controlli. Si sottolinea, inoltre, il compito di verificare l’esistenza di falsi invalidi, attraverso segnalazione o accertamento a campione, anche con l’ausilio di enti statali. L’articolo 3, infine, delinea la struttura dell’organismo.
E' previsto che il capo dipartimento, il cui mandato è triennale e non è rinnovabile, sia nominato direttamente dal Presidente del Consiglio. Si stabilisce che dell’organo facciano parte tre funzionari, appartenenti al ruolo dirigenziale, provenienti dai ministeri del Lavoro e delle politiche sociali e della Salute e dal dipartimento per le Pari opportunità, in modo tale da consentire un’equa rappresentanza delle amministrazioni competenti in materia. Il testo è stato assegnato mercoledì 7 luglio al vaglio della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. (dp)

Ecco ad avviso del M.I.D., (Movimento Italiano Disabili) l’ultima trovata “loro” del buon Governo per forse riuscire siccome nella manovra non ci sono riusciti, buggerare i disabili.

La cosa non ci convince, in quanto noi del M.I.D., sono tanti anni che parliamo di un dipartimento unico della disabilità, ma questo che si vuole creare, stranamente, ha una durata di tempo di tre anni, in concomitanza con la fine della legislatura, inoltre il Capo dipartimento deve venire eletto dal Presidente del Consiglio, seconda strana coincidenza, e per finire, dentro questo dipartimento, ci sarebbero anche i vari ministeri come quello delle politiche sociali, della salute, e delle pari opportunità, oltre a quello del lavoro.
Stranamente si parla di tre dirigenti quando i ministeri chiamati in causa sono quattro?

Se andiamo a leggere tra le righe, ci si accorge che questo dipartimento è semplicemente un dipartimento blindato, che serve unicamente allo scopo di tagliare con la scusa di accertare, e non di coordinare il sistema e migliorarlo, ed infatti è a termine di tempo.

Quindi dopo avere cercato e non riusciti con la manovra fiscale, a far strage per trovare i soldi, si tenta di raggirare il problema con questo “dipartimento”, altrimenti e già da questo il M.I.D., capisce la mala fede, di tutta la cosa, non sarebbe certamente a tempo.

Quindi noi disconosciamo una cosa simile, che a nostro giudizio serve semplicemente, per poter continuare silentemente ad operare tagli verso la disabilità e non a migliorarne il contesto.
Ufficio stampa del M.I.D.
http://www.ilmid.it

Nessun commento: