martedì 16 febbraio 2010

Manifestazione canora mondiale del festival di Sanremo

Come ogni anno, si rinnova il tradizionale Festival di Sanremo, ma anche quest’anno, notiamo che stranamente, non vi sono mai cantanti disabili. Cosa strana ci sembra in quanto non credo che tra tanti disabili che vi sono in tutta la penisola non ci sia mai stata domanda di richiesta da parte di una persona disabile a tale evento.
Forse, è meglio evitare di far intervenire queste persone ad un evento pubblico e mondano, in quanto potrebbero mettere in soggezione, la giuria e la platea e forse gli stessi telespettatori votanti.
Meglio glissare su questa cosa, meglio evitare per non creare precedenti futuri che potrebbero dare lo spunto ad una nuova fase nella disabilità.
Dobbiamo capire, questo è un evento a livello mondiale e quindi dobbiamo, far vedere il più bello della nostra Italia, e non certamente altro. Quindi l’ordine tassativo è bloccare sul nascere certe idee, d’altronde vi è una buona eliminatoria.
Per loro restano le “paraolimpiadi”, o le presenze nel pomeridiano nelle trasmissioni che obbligatoriamente devono raccontare il fatto, e riuscire a strappare le lacrime alle persone che il primo pomeriggio non riposano, ma sempre con molta attenzione, evitare di metterli al centro di trasmissione che fanno audience……
L’organizzatore Adriano Aragozzini sul tema che noi poniamo farà bella figura nel mondo della disabilità ?
I disabili ringraziano.
http://www.ilmid.it

mercoledì 10 febbraio 2010

AIUTATECI A MORIRE LO STATO GIA’ LO FA….

Alla nostra sede, giungono ogni giorno sia tramite lettera, che tramite mail, e di riflesso ai nostri coordinatori, lettere di protesta e di accusa contro lo stato che rimane indifferente verso i disabili.
Per riepilogarle, andiamo dagli importi delle pensioni minime di 456 euro, agli assegni sociali di 256 euro, per non parlare dell’indennità di accompagno di 480 euro.
Nei problemi della sanità poi spaziamo dalle lunghe attese, di mesi e mesi per qualsiasi esame, che improvvisamente si riesce a fare se fatto in intramoenia, cioè privatamente nella stessa struttura, all’assistenza che se non coperta dal volontariato, essa sarebbe quasi inesistente.
Ci giungono articoli dalle varie parti d’Italia dove si denunciano i vari tagli che ogni comune fa verso lo stato sociale, dove cittadini aventi diritto sino all’anno prima di certi servizi, l’anno dopo se li vedono tolti di punto in bianco.
Non parliamo delle proteste di disabili, che cercano lavoro e credono e vanno negli uffici di collocamento, per il collocamento “mirato”, pura utopia, in quanto, molte aziende preferiscono pagare una multa che assumere un disabile, o prima chiedono una qualifica, poi al momento di dover assumere un disabile, stranamente cambiano le competenze, o sono lavori impraticabili per un disabile.
Vecchi trucchi che continuano ad andare avanti, per evitare di assumere o tergiversare ma allo stesso tempo essere in regola con la legge.
Non possiamo dimenticarci quello che poi viene con eclatanti filmati dei servizi, autobus con pedane rotte, scivoli per disabili inesistenti o non a norma, anche in uffici pubblici, città invivibili per un disabile.
Ogni giorno sui giornali leggiamo fatti di persone disabili, che compiono gesta inconsulte, perche psicolabili, ma giustamente avendo chiuso le strutture “manicomi” che erano lager, non si è provveduto in alcun modo a sostituirle con delle strutture consone, e quindi il problema è ricaduto sulle famiglie.
Nei casi più fortunati, dietro pagamento di rette più o meno alte, queste persone si sono ritrovate in “istituti” ma anche in questo caso ed è di pochi giorni fa, che molti di essi sparivano nel nulla, e adesso si teme che abbiano fatto una brutta fine, in quanto se non avendo parenti, anche la retta non compensava la scomodità di tali esseri umani.
Nei casi meno fortunati, i familiari si sono ritrovati con persone psicolabili e a combattere giornalmente una lotta impari, per mancanza sia di competenza sia di strutture nelle proprie abitazioni, con ovviamente disgrazie annunciate.
Persone anziane, abbandonate a loro stesse, rientrano nelle categorie dei disabili, in quanto arrivati ad una certa età, viene meno la forza e la lucidità, e sole molte volte sono morte in silenzio, dimenticate da tutti e senza un minimo conforto.
Tante belle leggi, si sono scritte e sono state fatte e ampliate, ma al dunque al concreto nulla e cambiato da anni, forse è questa la verità ma i signori che legiferano, dopo aver fatto la legge si sentono con la coscienza tranquilla, però non affrontano le problematiche vere sul campo.
http://www.ilmid.it