venerdì 10 settembre 2010

In pericolo il lavoro per i disabili

Nuove nubi all’orizzonte per i disabili. Non bastava il penoso e goffo tentativo del decreto Tremonti di tagliare indennità di accompagnamento ed assegni di invalidità civile, sventato dalla grande mobilitazione delle associazioni dei disabili e delle loro famiglie. Ora è arrivato il Decreto 102 che rischia di compromettere irrimediabilmente il diritto al lavoro.L’articolo 5, infatti, al punto 7, mescolate alle misure sulle missioni militari internazionali, recita quattro righe destinate a determinare conseguenze drammatiche sul collocamento obbligatorio dei disabili. D’ora in poi gli avviamenti al lavoro di orfani e vedove di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, e di soggetti equiparati come i superstiti delle vittime sul lavoro, avranno precedenza su ogni altra categoria, non saranno contenuti entro la quota di legge dell’1 per cento ed andranno inevitabilmente ad occupare i posti riservati ai disabili. Con quattro righe il governo Berlusconi assesta un durissimo colpo ad una norma di civiltà, la legge 68 del 1999, frutto di un lungo lavoro parlamentare e per la quale i disabili italiani hanno lottato per più di vent’anni.C’è da augurarsi che il tutto sia l’esito indesiderato del “combinato- disposto” di più norme, fra tutte la 407 del 1998 e la 244 del 2007, nate dal lodevole e condiviso intento di tutelare persone pesantemente colpite da eventi drammatici. Ma il diritto di queste non è pensabile possa fondarsi sulla negazione di quello, altrettanto legittimo, dei disabili, per i quali le possibilità di lavoro sono limitate di fatto al solo collocamento obbligatorio. Andrebbe allora precisato che la nuova disposizione non intacca il 7 per cento di posti ad essi riservati.Se invece la decisione è consapevole, difficile fugare i sospetti su una malcelata volontà di limitare il diritto al lavoro dei disabili. D’altra parte questo Governo ha già abrogato il certificato di ottemperanza al collocamento obbligatorio, previsto, pena esclusione, per le imprese che operano con la pubblica amministrazione, sostituito da una più vaga autocertificazione. Ha ridotto al lumicino le ispezioni in materia. Ritarda la relazione al Parlamento sull’attuazione del collocamento obbligatorio.Il governo chiarisca. È quanto già chiedono i servizi per l’impiego, palesemente disorientati dalla nuova norma. E, soprattutto, lo faccia presto, perché in mancanza di chiarimenti non si farebbe attendere la reazione delle associazioni dei disabili, che non sono certo disposte a subire passivamente l’ennesimo, inaccettabile, attacco ad un sacrosanto diritto costituzionale: il lavoro.

Questa e la vera vergogna di chi ci governa

Ufficio stampa del M.I.D.

http://www.ilmid.it

giovedì 2 settembre 2010

bambini, disabili, insegnanti, sostegno, e le bugie del ministro

La politica, della menzogna, dopo aver scatenato la caccia al disabile, e aver fatto apparire i disabili, come peso sociale imponente, forse non ha mai confrontato i dati europei sul costo della disabilità negli altri vari paesi.
Le cifre date, non sono rapportate con quelle degli altri paesi, ma solo date per far clamore, e infatti troviamo che la disabilità è l’1% del pil nazionale in Italia, contro, la media europea che è del 2%.
Questo dai nostri cari politici che si sono riempiti la bocca di numeri certamente non è detto, allora lo diciamo noi, e ringraziamo anche la Fish, che ha fatto questo lavoro per far chiarezza sui dati.
Inoltre dallo studio fatto, si è riscontrato che anche i paesi economicamente meno forti, quale, Ungheria e Slovenia, dedicano maggior pil alla disabilità.
Questo i nostri politici così zelanti, nel parlare dei falsi invalidi, non lo menzionano quando parlano del sociale e della disabilità, anche se ultimamente non ne parlano proprio se non facendoci apparire solo mistificatori.
Ora che si avvicina l’apertura delle scuole, da tantissime regioni e comuni, arrivano le proteste, in quanto mancano, insegnanti di sostegno, ma il Ministro della Pubblica Istruzione, invece di pensare e provvedere alla situazione, se ne esce candidamente con il disc-orsetto televisivo, avvisando che oltre i 50 giorni di assenza, si ripeterà l’anno.

UN ESEMPIO?
http://www.casertanews.it/public/articoli/201009/art_20100902060526.htm
SCUOLA | Caserta
- "Laconico il comunicato diramato dall'Ufficio Scolastico Provinciale di Caserta che sospende tutte le operazioni di assegnazione provvisoria e utilizzazione.
Cosa si nasconde dietro la breve nota? Il Ministero non ha autorizzato 350 posti di sostegno per i diversi ordini di scuola, nonostante le richieste documentate delle istituzioni scolastiche, già assegnati alla provincia. Calpestati i diritti degli studenti disabili, pregiudicata la possibilità di incarico per i lavoratori precari in diritto di graduatoria, forte aumento del disagio per i tanti docenti in mobilità d'ufficio.
La FLC CGIL di Caserta denuncia il grave ritardo nella gestione amministrativa delle procedure (che dovevano concludersi entro il 31 agosto); l'ennesima "mazzata" ministeriale per mere ragioni di cassa, in linea con i licenziamenti di personale, sfruttato, offeso e sottopagato, che oramai si consumano da tre anni a questa parte; il lento affossamento della scuola pubblica, mentre aumentano le sacche di sfruttamento nella scuola privata.
Oggi, 2 settembre 2010, convocheremo un'assemblea dei lavoratori docenti e ATA, di ruolo e precari, per rendere visibile lo stato di grave disagio e programmare iniziative di mobilitazione e protesta".
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Caro Sig. Ministro, invece di elucubrare queste nuove normative, perché non si preoccupa di cose più importanti, o forse non ne è all’altezza?

Intanto con la riapertura delle scuole, i genitori dei bambini disabili, si troveranno loro ad affrontare questi problemi, e il corpo docenti, ma certamente è molto più semplice tagliare fondi su queste cose che non certamente sul pomposo Ministero della Pubblica Istruzione.
Ufficio stampa M.I.D.