Restrizione sui permessi lavorativi 104
Dal 3 Marzo, viene modificata la riforma della Pubblica Amministrazione, essi riguardano, la mobilità, i congedi, e l’assistenza ai portatori di handicap.
Si chiama “collegato al lavoro”, e viene a modificare l’articolo 33 della legge 104/1999, quindi le norme cambiano sull’ottenimento dei permessi sull’assistenza di un parente disabile, divenendo più restrittive.
Non potranno più accedere a tali permessi i parenti di terzo grado, ma solo quelli di secondo, come (fratelli, cognati, nonni), con la sola eccezione in cui i coniugi o genitori dell’assistito abbiano un’età superiore ai 65 anni e nel caso, che i genitori dell’assistito siano deceduti o “mancanti”, termine che lascia perplessi in quanto è libero a molteplici interpretazioni, e su questo la legge rimane molto poco chiara.
Non si potrà avere più l’assistenza multipla e cioè, per un disabile, i permessi saranno dati solo ad una persone, con l’eccezione per i genitori dei disabili, i quali ancora possono dividersi i permessi.
Inoltre è anche stata cancellata la norma relativa alla possibilità di assistere in modo “continuativo ed esclusivo” un figlio maggiorenne convivente.
Fortunatamente, per i bambini che hanno un’età inferiore ai tre anni, rimangono invariate le precedenti disposizioni verso i genitori.
Come di seguito denunciamo che sarà ridotta la possibilità di ottenere il part-time per i lavoratori pubblici, in quanto ora la richiesta, può essere respinta se dovesse creare dei problemi all’ufficio, inoltre tutti i part-time concessi, possono essere rivisti e anche negati.
Questo quindi viene a ricadere contro, ovviamente il settore della pubblica amministrazione femminile, in quanto è la maggior parte di persone che si dedica alle cure del disabile.
Quindi noi denunciamo questo aspetto, e ne prendiamo atto come atto contrario al problema della disabilità, in quanto creerà parecchi problemi alle famiglie già colpite da eventi certamente non voluti.
martedì 16 marzo 2010
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